Sabato 22 febbraio si è tenuto presso il Palazzo della Cancelleria di Roma il primo convegno interamente organizzato da CinabroEdizioni, dal titolo Armi di distrazione di massa, in collaborazione con l’associazione Raido, l’associazione Pro vita & famiglia onlus, Arianna Editrice e Pandora TV, sulla cui web tv saranno presto trasmesse alcune registrazioni degli interventi. All’evento ha altresì dato la propria adesione la casa editrice Idrovolante Edizioni presente con un proprio corner librario all’ingresso della sala, dove anche le case editrici coinvolte e la libreria Raido hanno predisposto per l’occasione un’ampia selezione di titoli sul tema.
L’evento era molto atteso tanto da ricevere un particolare risalto mediatico alla sua vigilia su quotidiani nazionali non piegati all’informazione dominante (La Verità del 21 febbraio) e su varie testate giornalistiche online non conformi (tra cui oltrelalinea.news, orwell.live e azionetradizionale.com).
Sin dal 2016 CinabroEdizioni è attiva nel panorama delle realtà editoriali indipendenti, non allineate alla narrativa e all’editoria dominanti. Nel suo catalogo editoriale sono all’attivo titoli che ambiscono ad arricchire e incrementare i testi della più autentica cultura tradizionale – come innanzitutto le opere inedite del metafisico Guido De Giorgio per un profondo e diretto recupero dei Principi della Tradizione – e saggi dall’incisivo taglio politico – come il pamphlet collettaneo sull’Inganno Bannon con il fine di smascherare il tentacolare piano ordito dall’alt-right a stelle strisce.
È proprio in relazione a questa seconda tipologia di pubblicazioni che gli animatori della casa editrice romana hanno deciso di coinvolgere alcune delle voci più note del pensiero non conforme italiano per porre la giusta attenzione sulle tecniche e le armi di distrazione di massa.
Sabato 22 febbraio sono stati infatti invitati a prendere parola davanti a un pubblico numerosissimo e attento, nell’ordine, Gianluca Marletta – saggista e docente scolastico, autore di vari libri su tematiche storico-religiose e antropologiche nonché di opere controcorrente rispetto al pensiero dominante, tra cui Unisex per Arianna Editrice e Ufo e Alieni per Irfan Edizioni, e autore di un saggio introduttivo a Il problema della scuola di Guido De Giorgio per i tipi di CinabroEdizioni – Toni Brandi – Presidente di Pro Vita & Famiglia, da anni promotore di iniziative volte ad accendere i riflettori su temi ormai scomodi al fine di difendere, contro la cultura della morte e dell’individualismo, una società fondata sui valori della vita e della famiglia – Giulietto Chiesa – già corrispondente da Mosca per vent’anni per L’Unità e La Stampa, giornalista per Il Fatto Quotidiano, collaboratore di tutti i principali canali televisivi italiani, commentatore per le più importanti emittenti tv russe nonché fondatore e direttore della web tv Pandoratv.it. – e, infine, Sabrina Fantauzzi – giornalista professionista, comunicatrice istituzionale, socia di Italia nostra Roma, attivista della memoria urbana e animatrice di battaglie ambientali per la difesa dell’architettura tradizionale contro l’archistarsystem.
I quattro relatori hanno toccato tematiche apparentemente distanti tra loro ma tutte accomunate dall’essere attualmente oggetto di attenzione e manipolazione dell’informazione mainstream: in tutti i campi il fine evidenziato dagli oratori intervenuti è, in fine dei conti, sempre quello di veicolare nuove ideologie – come, ovviamente, l’ideologia gender –, modificare e condizionare le opinioni della società – come le opinioni sull’aborto, l’eutanasia e il concetto di matrimonio –, favorire l’insinuarsi nelle coscienze collettive di nuove convinzioni – come il favorire l’immigrazione al fine di combattere il razzismo –, demonizzando quelle considerate obsolete o negative – attraverso una sempre più libera censura della sempre meno libera comunicazione (secondo l’acuto adagio orwelliano per cui “tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono più uguali degli altri”) – o equiparando le ribellioni al pensiero unico a folli teorie cospirazioniste e a banali complottisimi da quattro soldi o, ancora, distraendo l’opinione pubblica con allarmi sociali e psicosi di massa – come l’attenzione morbosa e ansiogena riservata, nelle ultime ore, al ‘coronavirus’ da tutti i telegiornali per 28 minuti su 30 totali a disposizione – o, infine, focalizzando l’informazione su temi e fatti in funzione palliativa e narcotizzante – riservando i soli ultimi 2 minuti di telegiornale ad anticipare la puntata di Chi vuol esser milionario o del Grande Fratello Vip.
Basterebbe, infatti, aprire qualsiasi homepage dei quotidiani italiani online, sintonizzarsi su un telegiornale in onda sulle tv ufficiali oppure fare il giro in qualche libreria commerciale dei grandi circuiti editoriali per essere aggrediti e subissati da una serie di “verità ufficiali” e di “lotte alle fake news”, di “ce lo chiede l’Europa? Falso!” o di “restiamo umani”, “aprite i porti”, “no borders”, “salviamo il pianeta” e via cantando.
Le armi di cui si è parlato lo scorso sabato sono le più disparate: dai bombardamenti mediatici – come quando improvvisamente tutti i media si concentrano tempestivamente a diffondere la medesima notizia – agli pseudo-movimenti spontanei – sapientemente creati in laboratorio per manipolare ad arte l’opinione pubblica.
Da un giorno all’altro, quel che ci sembra in origine impensabile e inimmaginabile, piano piano diventa tollerabile, addirittura auspicabile e, infine, desiderato. È lo schema ben descritto da Joseph Overton – come ricordato da uno degli organizzatori in apertura del convegno – per il quale un qualsiasi concetto è in grado di passare, più o meno lentamente, dall’essere inconcepibile – ossia inaccettabile, orribile e insopportabile – a essere vietato – ma comunque contemplabile e astrattamente esistente – fino a divenire accettabile – secondo opinioni come “non lo condivido ma se a qualcuno piace…” – e finalmente utile – “perché fa bene alla società pensarla diversamente…” – e infine popolare e poi definitivamente legale.
Tutto quanto preconizzato come fantascientifico e distopico dai romanzi 1984 di George Orwell o Il mondo nuovo di Aldous Huxley – di cui sono stati letti brani tra un intervento e l’altro nel corso della kermesse – è ormai pane quotidiano elargito dai direttori dell’informazione dominante: la “psicopolizia”, ossia la polizia del pensiero, che persegue legalmente – nel migliore dei casi – chiunque dia una lettura dei fatti diversa da quella consentita; il “bispensiero”, tramite cui è possibile dire tutto e il contrario di tutto risultando perfettamente ‘coerenti’; e, ancora, la “neolingua”, capace di coniare mostri linguistici da cui nascono golem incontrollabili: come non pensare agli “haters”, ai “troll”, alle “fake-news” e ai “ban” dei social network?
Di questo e tanto altro hanno parlato gli ospiti del convegno, inaugurato dall’intervento di Gianluca Marletta su Scuola: la fucina del pensiero unico, attraverso il quale, grazie soprattutto alle esperienze vissute dallo stesso nei panni di docente scolastico, sono state evidenziate le tecniche di indottrinamento ideologico delle giovani menti in quella fabbrica della manipolazione che è divenuta la scuola, dove le nuove ideologie sono impartite attraverso direttive dagli stessi dirigenti scolastici o da anonime circolari ministeriali.
Toni Brandi, con il suo intervento dal titolo Vita e Famiglia: gli stregoni dell’informazione, ha ricordato a tutti i presenti di come faccia più notizia – tanto da condizionare e incidere sulle innovazioni legislative – la disperata volontà di un malato terminale di interrompere le cure che non le centinaia di migliaia di uomini e donne che, nonostante le sofferenze, decidono comunque di non rinunciare alla vita.
Giulietto Chiesa, con le parole da lui spese su Chi censura la rete?, ha dato agli astanti una lettura non conforme su geopolitica e disinformazione, in particolare alla luce del monopolio, concentrato in poche società di capitali internazionali, dei principali canali di informazione, oggi per lo più rappresentati dai social network, le cui regole sono scritte dagli stessi privati proprietari delle piattaforme.
Per ultima, Sabrina Fantauzzi, con l’intervento su Ecoterrorismo: tra bugie, omissioni e mezze verità, ha concentrato la sua attenzione sui retroscena dell’ambientalismo contemporaneo, smascherando le menzogne costruite ad arte su cui i media e le istituzioni hanno volontariamente soffiato al fine di alimentarle per interessi privati e lucrativi.
CinabroEdizioni, con questo convegno, ha inteso contribuire a fare chiarezza sul tema, indagando sui reali scopi dei propugnatori delle campagne di pseudo-verità affrontando soltanto alcuni dei grandi temi oggetto di manipolazione negli ultimi anni: ecologismo, famiglia, scuola, geopolitica.
«Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro» diceva Chesterton. Compito primario di chi voglia difendere, oggi, innanzitutto la Verità – che per antonomasia è una ed una soltanto – non deve esser solo quello di accendere i fuochi contro la menzogna ma anche quello di alimentarli e custodirli nel tempo per illuminare e risvegliare le coscienze.