20,00€
Socialismo Fascismo Europa
Pierre Drieu La Rochelle
a cura di Jean Mabire
Collana Militia
€ 20,00
ISBN 9788832031546
pp. 264
«Bisogna fare l’Europa così come è necessario respirare per non morire»
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Pierre Drieu La Rochelle (Parigi, 3 gennaio 1893 – 15 marzo 1945) a otto anni entra in un collegio diretto dai padri maristi: era molto sportivo e sognava di fare il soldato, andando a comandare una guarnigione nel Sudan.
Si dichiarava di sinistra e nello stesso tempo leggeva e meditava gli scrittori politici di destra. Nel 1913 venne respinto all’esame finale della Scuola di Scienze politiche e, nello stesso anno, fu chiamato alle armi. Nell’agosto del 1914, allo scoppio della guerra, andò al fronte con Zarathustra nel tascapane.
Lì, oltre a scoprire che il segreto della vita è la morte, conobbe l’Europa e, di lì a poco, intravide nei fascismi europei la strada per costruire un nuovo ordine europeo, al di là della Mosca dell’Internazionale sovietica e la Ginevra delle Nazioni Unite. Accusato di collaborazionismo con i tedeschi, non volle sopravvivere al crollo del fascismo e, denunciando la tragedia dell’Europa, si uccise il 15 marzo 1945. «Drieu non è stato soltanto un romanziere ma uno scrittore politico, forse il più lucido testimone dell’esperienza europea del fascismo».
«La più importante raccolta degli scritti politici di Drieu a cura di Jean Mabire. Un altro autore francese che ci trasmette uno stesso messaggio europeo è Pierre Drieu La Rochelle. (…) Drieu non è stato soltanto un romanziere; ma uno scrittore politico, forse il più lucido testimone dell’esperienza europea del fascismo. È perciò che invitiamo a rileggere l’antologia politica di Drieu curata da Jean Mabire, da cui il lettore può trarre un quadro completo della fede e della passione di questo autore. Fede nell’Europa, per cui Drieu si fece propagandista del nuovo ordine hitleriano, e tragica passione di chi vede il suo sogno infranto e l’Europa distrutta. (…)
Drieu, che aveva scelto per sé la scomoda missione del profeta e del testimone, non volle sopravvivere al crollo del fascismo e si uccise il 15 marzo 1945 per denunciare la tragedia dell’Europa (…)» (Da L’Italiano del 15 novembre 1968)