LA MORTE MISTICA | Estratto da “Studi su Dante – Scritti inediti sulla Divina Commedia” – Guido De Giorgio

Proponiamo uno brano significativo, sulla ricerca effettuata da Guido De Giorgio su La Comedia. I lettori più adusi all’approssimazione con l’opera del Sommo Poeta, sapranno cogliere i significati profondi portati alla luce, attraverso il testo pubblicato da CinabroEdizioni.

 

È l’offerta volontaria, suprema di se stesso a Dio. È più morte della morte, perché cosciente, integrale, voluta. La morte corporale si subisce passivamente, fatalmente, quella mistica si prepara, si vuole, si cerca attivamente, volontariamente: ed è morte integrale perché tutto muore nel mistico che si offre a Dio, anima e corpo, non solo il corpo.

intendiamo qui per anima, l’anima non lo spirito, l’anima individuale, particolare, limitata, non l’anima profonda, quella di Dio che la maggior parte degli uomini ignora, non sa di possedere28 tanto è vinta dalla fallacia della piccola anima che rugge, si dimena e quindi pecca, poiché ciò che non si fa in nome di Dio, è veramente peccato.

La morte mistica è il trionfo di Dio sull’uomo, è la croce volontariamente assunta, è il sangue volontariamente versato, è la carne volontariamente croci ssa perché solo lo spirito viva, lo spirito di Dio… Il dolore umano diventa sgabello della gioia divina, la croce di sangue diventa croce di gloria, il Cristo paziente29 diventa il Cristo trionfante. Et nox sicut dies illuminabitur30, la notte (della morte, del dolore, della passione) folgorerà come un giorno pieno, eternamente solare, eternamente luminoso… L’uomo, nella morte mistica calca il teschio di adamo31, si aderge sull’alto della croce, versa i fulgori paradisiaci dell’indiamento, ridonando a Dio tutto sé, tutto il mondo, tutta la creazione in Cristo, per Cristo, con Cristo affinché il Signore sia e sia in eterno il Signore dei Cieli32. Questo è il senso profondo della crocifissione, il ‘cupio dissolvi’, il desiderio di morire tutto, perché Dio solo sia, Dio nella potenza, Dio nella sapienza, Dio nell’amore, Dio di Dio in Dio…

Col «consummatum est» Gesù Cristo ha consacrato il mondo a Dio, ha sciolto l’inganno del mondo nella realtà di Dio, ha compiuto la sua missione di deificazione, ha reso tutto divino, tutto Spirito, Spirito di Dio…

Guido De Giorgio

 

NOTE

28

Spiegazione sorprendente: probabilmente per accostarsi al livello dell’uditorio, certamente poco edotto in materia, De Giorgio, sebbene abbia appena accennato a una distinzione tra anima e spirito, introduce qui una parallela distinzione tra anima individuale e anima profonda, ricordando un po’ la complessa (e spesso fraintesa) diatriba tomista-averroista sull’identico tema. spiegazione di ciò è nello scritto sulla Trinità (vedi avanti, cap. V) in cui si prende atto che la comune pastorale cattolica, a differenza della sua teologia, elide la nozione di spirito, contaminandola con quella di anima: l’effetto è nella bivalenza del termine, come il testo qui denuncia.

29

Nel senso etimologico di tener fermo (et agere et pati romanum), detto quindi di forza spirituale capace di accettare la sofferenza.

30

Versetto tratto dall’antico inno pasquale Exultet, integrato nel Missale Ecclesiae Catholicae, che si cantava all’inizio della festa di Resurrezione dinanzi al cero pasquale acceso. Si noti, al di là delle non comuni cognizioni, l’esattezza chirurgica del collegamento.

31

Espressione criptica da riferirsi alla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze e, in particolare, al fatto che la croce di Cristo fu issata sul Golgotha (‘luogo del cranio’), così detto perché proprio in quel luogo era stato sepolto Adamo. La Legenda che unisce Adamo e il figlio Seth, Salomone e la regina di Saba alla redenzione dell’umanità consumata nel sacrificio del Cristo, trova intensa espressione figurativa negli affreschi di Piero della Francesca presso la chiesa di S. Francesco in Arezzo e una concisa sintesi pittorica nella chiesa romana di santa Croce in Gerusalemme.

32

La lunga sequenza interamente dedicata all’Imitatio Christi si chiude liturgicamente in una evocazione in cui l’orante depone la propria preghiera sull’altare del suo cuore, segnato profondamente dallo stigma della Croce.

 

 

Scheda libro

Collana: Sophia

Titolo: Studi su Dante – Scritti inediti sulla Divina Commedia

Autore: Guido De Giorgio

A cura di: Alessandro Scali

Pagine: 240

Rilegatura: filo refe

Prezzo: € 20,00

Edito: Ottobre 2017

IL LINK PER ACQUISTARE IL LIBRO:

http://www.raido.it/libreria/guido-de-giorgio/3864-studi-su-dante.html

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